L’obesità infantile rappresenta, ormai da diversi anni, una vera e propria emergenza.
Secondo il rapporto COSI (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’OMS, in alcuni Paesi della regione europea, l’obesità e il sovrappeso colpiscono 1 bambino su 3 di età compresa tra 6 e i 9 anni.
Il rapporto si basa sui dati raccolti in 36 Paesi durante gli anni scolastici 2015-2016 e 2016-2017, per un totale di circa 250mila bambini in età scolare. I dati mostrano che, nel periodo oggetto di studio, l’obesità ha colpito il 13% dei bambini e il 9% delle bambine.
Da quando è scoppiata la pandemia è stata registrata un’accelerazione di questi numeri che non ha precedenti.
Si è così iniziato a palare di ‘covibesity’, termine comparso nella letteratura scientifica per descrivere l’aumento dell’obesità dovuto al confinamento imposto durante la pandemia.
Il distanziamento sociale, la scuola virtuale, più tempo trascorso sullo schermo e meno attività fisica hanno infatti contribuito all’aumento di peso tra i giovani.
L’industria alimentare è stata veloce a identificare questo cambiamento nel loro pubblico di riferimento e ha intensificato la pubblicità on-line concentrandosi in particolare proprio sui bambini.
Uno studio recentemente pubblicato dalla rivista JAMA ha confrontato l’indice di massa corporea di bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni d’età nel periodo pre-pandemia (da marzo 2019 a gennaio 2020) con quello registrato durante la pandemia (marzo 2020 e gennaio 2021).
I risultati mostrano che il peso medio dei bambini tra i 5 e gli 11 anni d’età è aumentato di 2,30 chilogrammi; quello dei ragazzi tra i 12 e 15 anni di 2, 31 chilogrammi; e quello dei ragazzi di 16 e 17 anni di 1,03 chilogrammi. In particolare, la fascia d’età più colpita è quella che va dai 5 agli 11 anni.
Un ulteriore studio dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), condotto su oltre 432mila bambini e ragazzi tra 2 e 19 anni, il tasso di incremento dell’indice di massa corporea è raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, e nella fascia di età tra 6 e 11 anni è addirittura aumentato di 2 volte e mezzo.
Circa il 40% dei bambini ha modificato le proprie abitudini alimentari durante la pandemia, il 27% ha mangiato di più, incrementando in particolare il consumo di snack (60,3%), di succhi di frutta (14,0%) e di bibite (10,4%). Di contro, è aumentato di circa 5 ore al giorno il tempo passato davanti a uno schermo nei bambini di età compresa tra 6 e 18 anni (complice la Dad).
Dato questo scenario diventa importante promuovere l’adesione alle raccomandazioni di una corretta alimentazione di bambini e adolescenti.
La scuola e la famiglia dovrebbero impegnarsi in un lavoro di squadra per promuovere l’educazione alimentare.
Se l’obesità è il prodotto di familiarità, abitudini alimentari incongrue e scarso movimento, appare evidente che il problema non è iniziare precocemente una dieta ipocalorica, ma aiutare il ragazzo a modificare il proprio stile di vita.
Si consiglia quindi di:
- Condividere il pasto in famiglia. Non solo cibo, ma anche convivialità. Sono momenti importanti per la giornata del bambino e gli studi rivelano che queste occasioni di consumo aiutano a mantenere una dieta più ricca e varia.
- Coinvolgere i bambini nella spesa.
- Non saltare la prima colazione. Se la prima colazione viene saltata si verifica un consumo di alimenti eccessivo e sproporzionato nelle ore successive, che incide sul bilancio energetico con un eccesso di assunzione energetica rispetto alla spesa energetica giornaliera.
- Attenzione alla composizione del pasto e alle porzioni degli alimenti. Il consumo alimentare giornaliero dei bambini a partire dai 4 anni sia ampiamente influenzato dalla dimensione della porzione che gli viene servita, da qui l’importanza di educare i genitori a stimare porzioni corrette per i propri figli in base all’età.
- Preferire spuntini sani. Altrettanto importanti risultano le scelte degli snack, da limitare quelli con elevato contenuto energetico, ricchi in grassi saturi, zuccheri raffinati e sale. Quando si presentano snack più calorici è opportuno bilanciare pranzo o la cena con piatti semplici a basso contenuto calorico e di grassi.
- Mettere in tavola un contorno a base di verdura cotta o cruda sempre nel pasto principale.
- Preferire acqua. Limitare le bevande zuccherate. Evitare di far assumere ai bambini da zero a sei anni bevande che contengono zuccheri: tè istantaneo, tè deteinato, tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata (il consumo deve essere molto limitato). Preferire spremute e centrifugati senza zuccheri aggiunti.
- Limitare le ore davanti allo schermo della televisione o del computer.
- Motivare al movimento nella vita di tutti i giorni. Privilegiare l’abitudine di camminare insieme a piedi non usare la macchina se non strettamente necessario. Durante i fine settimana favorire giochi all’aperto dove il bambino può correre, saltare, fare giochi di squadra e di movimento in compagni. Dai 6 anni iniziare a proporre uno sport, se il bambino rifiuta la proposta provatene tanti fino a che non troverete quello che gli piace e lo diverte.
Dott.ssa Chiara Iengo
Woolford SJ, Sidell M, Li X, et al. Changes in Body Mass Index Among Children and Adolescents During the COVID-19 Pandemic. JAMA. 2021;326(14):1434–1436. doi:10.1001/jama.2021.15036
Brian P. Jenssen et al. COVID-19 and Changes in Child Obesity. Pediatrics May 2021, 147 (5) e2021050123
Samantha J. Lange et al. Longitudinal Trends in Body Mass Index Before and During the COVID-19 Pandemic Among Persons Aged 2–19 Years — United States, 2018–2020. Weekly / September 17, 2021 / 70(37);1278–1283