Molto spesso ai nostri atleti o sportivi amatoriali consigliamo delle strategie specifiche per migliorare la prestazione sportiva in maniera naturale.
Una di queste prevede la manipolazione dell’assunzione della caffeina per aumentare il numero di recettori e quindi aumentare di conseguenza la prestazione , sia di forza che di endurance!
In questo contesto è molto interessante sapere che non tutti beneficiano dalla caffeina.
Un interessante meta analisi ha esaminato l’impatto acuto della caffeina sulle prestazioni fisiche in persone con differenti varianti genetiche per il metabolismo della caffeina. La ricerca ha coinvolto 440 adulti, sia non atleti che atleti, e ha analizzato 16 studi randomizzati controllati. I partecipanti hanno ricevuto una dose acuta di caffeina prima dell’esercizio fisico, e i risultati sono stati misurati in termini di prestazione.
I risultati hanno mostrato che la caffeina migliora le prestazioni per i metabolizzatori veloci e intermedi.
Invece, per i metabolizzatori lenti, la caffeina ha ridotto le prestazioni. È stato osservato che dosi maggiori di caffeina erano più vantaggiose per i metabolizzatori lenti, mentre non è stata trovata alcuna relazione tra dose di caffeina e prestazioni per i metabolizzatori veloci e intermedi.
Il tempo trascorso tra l’ingestione di caffeina e l’esercizio ha mostrato un effetto positivo per i metabolizzatori lenti, senza impatti significativi per gli altri.
Lo studio ha anche evidenziato che, nonostante i benefici noti della caffeina sulle prestazioni fisiche, l’efficacia varia in base al genotipo individuale legato al metabolismo della caffeina, caratterizzato dalle varianti geniche AA (metabolizzatori veloci), AC (intermedi) e CC (lenti) del gene CYP1A2.
Alcune ricerche hanno sostenuto l’ipotesi che la caffeina sia ergogenica (migliora le prestazioni) negli individui AA e ergolitica (riduce le prestazioni) nei CC, con effetti variabili negli AC.
In conclusione, mentre è noto che la caffeina può migliorare le prestazioni fisiche, il suo effetto varia a seconda del genotipo legato al metabolismo della caffeina, suggerendo che potrebbe essere utile una personalizzazione dell’assunzione di caffeina basata sul genotipo individuale.
Dott. Styven Tamburo
VOGLIO FARLO, Come si effettua il test ?
è molto semplice, serve solo un campione di saliva
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PERCHE’ FARE IL TEST DELLA CAFFEINA E’ UTILE
Fare un test genetico per la metabolizzazione della caffeina può essere importante per gli atleti per vari motivi:
1. Sensibilità individuale: Il metabolismo della caffeina varia da persona a persona a causa delle differenze genetiche. Alcuni individui possono metabolizzare la caffeina rapidamente, mentre altri la metabolizzano lentamente. Questa differenza può influenzare come il corpo di un atleta reagisce alla caffeina.
2. Ottimizzazione delle prestazioni: La caffeina è nota per i suoi effetti ergogenici, cioè può migliorare le prestazioni fisiche e mentali. Comprendere come il proprio corpo reagisce alla caffeina può aiutare gli atleti a ottimizzare l’uso di questa sostanza per migliorare le loro prestazioni.
3. Riduzione del rischio di effetti collaterali: Un metabolizzatore lento della caffeina potrebbe sperimentare effetti collaterali negativi come insonnia, ansia, tachicardia o disturbi gastrointestinali, soprattutto se consuma caffeina prima di una competizione o di un allenamento. Un test genetico può aiutare a prevenire tali problemi.
4. Personalizzazione del regime di nutrizione e integrazione: Gli atleti spesso seguono regimi dietetici e di integrazione altamente personalizzati per massimizzare le loro prestazioni. Sapere come il proprio corpo gestisce la caffeina può essere un elemento chiave in questo processo di personalizzazione.
5. Prevenzione di problemi di salute: In alcuni casi, un’eccessiva sensibilità alla caffeina potrebbe essere legata a rischi per la salute, come problemi cardiovascolari. Un test genetico può fornire informazioni preziose che aiutano nella gestione del rischio sanitario.
In sintesi, un test genetico della caffeina può fornire informazioni cruciali che aiutano gli atleti a capire meglio come il loro corpo reagisce a questa sostanza, permettendo loro di adattare il loro consumo per massimizzare le prestazioni e minimizzare i potenziali effetti negativi.
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