Sentiamo parlare spesso di vitamina D: di come poterla assumere con l’alimentazione, di quanto sia importante per il nostro organismo e di come poterla sintetizzare grazie all’esposizione solare.
Ma quanto effettivamente sappiamo sugli effetti che questo potente nutriente svolge all’interno del nostro corpo?
La vitamina D è una vitamina liposolubile, potenzialmente accumulabile nel fegato, che esiste in due differenti isoforme:
- Ergocalciferolo (Vitamina D2) = forma di vitamina D che troviamo principalmente negli alimenti di origine vegetale ed in maniera particolarmente abbondante nei funghi
- Colecalciferolo (Vitamina D3) = forma di vitamina D che viene sintetizzata a partire da un precursore biologico (7-didrocolesterolo) conseguentemente all’esposizione ai raggi ultravioletti
La funzione più nota della vitamina D riguarda il suo effetto benefico nella regolazione del metabolismo del calcio e di conseguenza sulla salute delle ossa.
La vitamina D è stata inoltre riconosciuta come una potente sostanza utilizzata dal nostro sistema immunitario per difenderci da alcune infezioni e promuovere un’attività antitumorale.
Da studi recenti è emersa una nuova possibile correlazione tra vitamina D ed insulino resistenza. Bassi livelli di tale vitamina sembrerebbero infatti essere associati ai principali disturbi legati alla resistenza insulinica.
Le principali patologie, ad oggi conosciute, in cui si riscontra una tale situazione sono: l’obesità, il diabete, la sindrome metabolica e la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
In una recente revisione scientifica (Contreras Bolìvar et al., Nutrients, 2021) gli studiosi hanno cercato di indagare quali fossero i corretti livelli d’assunzione di vitamina D in grado di poter ridurre l’insulino resistenza agendo sul metabolismo del glucosio e quindi ridurre tutte le comorbidità associate.
In particolare, gli studiosi hanno effettuato una revisione completa della letteratura pubblicata fino a giugno del 2021, ricercando informazioni relative all’integrazione di vitamina D, all’insulino resistenza, alla funzionalità delle cellule B del pancreas, alla ridotta tolleranza al glucosio e a tutte le patologie sopra citate.
Proprio per questo collegamento è stato ipotizzato che tutte queste malattie possano essere collegate ad una condizione carenziale di vitamina D.
L’obesità, ad esempio, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è in forte crescita (si stima 1 soggetto obeso su 10 in Italia), è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso, soprattutto addominale che risulta essere il principale fattore di rischio per la resistenza insulinica.
Nei soggetti con obesità insulino-resistente sono stati spesso riscontrati livelli carenziali di 25 (OH) D, dato che potrebbe far intendere come i due fattori possano effettivamente essere correlati.
Una tra le principali comorbidità dell’obesità è il diabete mellito di tipo 2, allo stesso modo caratterizzato da una condizione di insulino resistenza.
In diversi studi clinici si è valutata l’efficacia di un’integrazione con vitamina D per la riduzione di alcuni parametri metabolici; tuttavia, il corretto valore di assunzione di tale vitamina per poter avere un miglioramento sull’omeostasi glicemica non è ancora stato stabilito.
Un altro importante dato riguarda lo stato infiammatorio cronico, sempre presente nei soggetti con tali malattie. È stato dimostrato infatti come una supplementazione di vitamina D possa portare ad una riduzione delle citochine infiammatorie associate all’insulino-resistenza.
Dalla letteratura scientifica emerge dunque una possibile correlazione tra la carenza di vitamina D e la comparsa o l’aumento dell’insulino resistenza.
Sebbene siano ancora necessari ulteriori studi per confermare tali dati, l’integrazione di vitamina D che risulterebbe essere necessaria per migliorare la resistenza all’insulina e i disturbi associati sembrerebbe essere di 600-4000 UI giornaliere.
In ogni caso, ricordiamo che ogni assunzione dovrebbe essere effettuata sotto consiglio del professionista.
Dott. Matteo Giacobini
Biologo Nutrizionista
Lo Staff – Studio di nutrizione Styven Tamburo
Contreras-Bolívar V, García-Fontana B, García-Fontana C, Muñoz-Torres M. Mechanisms Involved in the Relationship between Vitamin D and Insulin Resistance: Impact on Clinical Practice. Nutrients. 2021; 13(10):3491.